Rassegna di alcune sentenze recenti ottenute dallo studio                             

La comunicazione a mezzo pec nei rapporti con i privati - Corte d'Appello di Trieste, sez. lavoro, 1 marzo 2022

Nell'ambito di una complessa vicenda disciplinare la Corte d'Appello giuliana evidenzia come soltanto a determinati soggetti in cui l'indirizzo pe risulta da registri certificati, la comunicazione pec assolve lo stesso scopo della raccomandata.

Nella fattispecie, dunque, l'invio della pec da parte di ente previdenziale a lavoratore non è stato ritenuto probatorio della avvenuta ricezione della comunicazione.

La qualità di socio non preclude l'accertamento di un rapporto di lavoro. Tribunale di Trieste, 3 maggio 2018

Una lavoratrice, formalmente socia di una società che gestisce una estetica, ha ottenutoil riconoscimento di quello che in realtà era a tutti gli effetti un rapporto di lavoro subordinato, con la conseguente condanna della società a pagarl le retribuzioni maturate, comprensive di TFR e mensilità supplementari, oltre ad interessi e rivalutazione.

Risarcimento per demansionamento anche se è stata la lavoratrice a chiedere una diversa sede. Corte d'Appello di Trieste, 10 maggio 2018

Il Tribunale di Trieste aveva respinto la domanda di risarcimento di una lavoratrice che, a fronte di un trasferimento concordato in una nuova sede, si era vista sottratte le mansioni di competenza e di coordinamento con le quali era stata assunta. A seguito di ricorso in appello è invece stato affermato il principio del diritto alle mansioni come stabilito dall'art. 2103 c.c., soprattutto prima della riforma, ed è stato quindi riconosciuto un risarcimento alla lavoratrice proporzionato alla sua retribuzione ed al periodo per il quale si è protratta l'azione di demansionamento nel corso della quale la lavoratrice era applicata a mansioni inferiori.

Illegittimo il licenziamento del lavoratore se il CCNL non prevede il recesso per la mancanza contestata. Corte d'Appello di Trieste 6.12.2017

La Corte d'Appello di Trieste, confermando quanto deciso in primo grado dal Tribunale di Gorizia, ha riconosciuto il diritto alla reintegra nel posto di lavoro del dipendente che era stato licenziato con l'accusa di aver abbandonato il posto di lavoro, poichè il contratto collettivo applicabile (nel caso di specie metalmeccanici) prevede per quel comportamento soltanto sanzioni conservative del posto di lavoro.

Valore probatorio della diffida accertativa - Trib. Trieste Sezione Lavoro 21.11.2016

Al fine della prova di un rapporto di lavoro non regolarizzato, la diffida accertativa della DTL concorre assieme alle altre prove al fine di determinar eil diritto del lavoratore alla regolarizzazione del rapporto. Nel caso di specie è stata integrata dalla richiesta di interpello formale, al quale il legale rappresentante della società datrice di lavoro non si è presentato, cosicchè il Giudice ha accertato il periodo di lavoro "in nero", quantificandone i compensi conformemente all'atto della Direzione Territoriale del Lavoro.

Convengo 2023

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Giovedì 6 aprile l'Avvocato Belli parteciperà in qualità di relatore

al convegno "Lavoro Sportivo: opportunità e vincoli" organizzato

dal Comune di Trieste

News

Trasporto internazionale - responsabilità del vettore - Trib. Macerata, 21.03.2024

Nell'ipotesi di perdita del carico durante un trasporto, il vettore che agisca nei confronti del subvettore per il risarcimento del danno deve provare il danno effettivamente subito. Nel caso di specie una azienda, che aveva operato quale subvettore, da noi assistita, è stata tenuta indenne dalla richiesta risarcitoria di 90.000 euro formalizzata dala vettore, in quanto né il mittente, né il destinatario, né lo spedizioniere hanno chiesto ed ottenuto dal vettore un risarimento, sicchè quest'ultimo non ha titolo per chiedere di rivalersi per un pagamento che non ha effettuato e per danni che non ha risarcito e\o
subito.

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